È da notare come il richiamo a Saturno è subito immediato, perché il pianeta è legato alla solitudine e alla conoscenza, allo studio e all’approfondimento, alla riservatezza e all’austerità. Da Saturno al Capricorno, naturalmente, il passaggio è breve e può legittimamente essere compiuto. Anche questo segno (che del resto è dominato da Saturno) parla di solitudine e di silenzio; di montagne e vette innevate (spesso, nella carta, attorno al sentiero percorso dall’Eremita, si intravedono crepacci montani). Questo Trionfo è a volte accostato a Nettuno (le insondabili profondità del mare ed i misteriosi tesori che esso racchiude), al segno della Vergine (isolamento, precisione, castità), ma anche al Leone e al Sagittario. 

I segni Fissi sono collegati alla sfinge. L’Aquila è la faccia sublime dello Scorpione. Ricordo i significati lunari dell’Arcano, strettamente legato, come l’astro della notte, al mutamento e all’instabilità. In esso, peraltro, è stata anche riscontrata una valenza mercuriale (moto, spirito di iniziativa, avventura, azzardo). Altri accostamenti sono stati fatti con il segno della Vergine, con quello del Capricorno, nonchè con i pianeti Giove e Marte. 

La corrispondenza astrologica alla quale si fa maggiormente riferimento, è chiaro, è quella con il segno del Leone, animale che appare direttamente nel disegno della carta e che riversa su di essa i suoi significati positivi e negativi. Al Leone, naturalmente, è ricollegabile il Sole. Nell’11, numero di questo Arcano, è stata vista una cifra solare, dato che il ciclo delle macchie solari è un decennale. Del resto, per dominare il Fuoco del Leone, è necessaria una saldezza, una centralità interiore e peraltro irradiante, ben rappresentata dal simbolo grafico del Sole, un cerchio con un punto in mezzo. Altri hanno accennato a sfumature gioviali-marziane nonché al segno dell’Ariete. 

Questa carta si associa spesso ad una sfumatura lunare e venusiana insieme e però non se ne dà conto. Altri fanno riferimento al numero della carta, XII, per richiamare la dodicesima casa astrologica, che è quella delle prove, delle difficoltà, delle prigionie, dei sacrifici. Tutti significati che, in effetti, si attagliano abbastanza bene a questo Arcano. La dodicesima casa, peraltro, è cosignificante del dodicesimo segno, quello dei Pesci, segno spesso legato ad un notevole misticismo e dominato da Nettuno. Ora, sia i Pesci che Nettuno possono, in bene e in male, riferirsi a questa lama. Si è anche parlato di Urano, della Bilancia, di Giove e di Saturno e ciò costituisce un ennesimo segno della poca chiarezza che regna in questo campo, come pure, forse, dell’impossibilità di ridurre certi Archetipi entro schemi precisi riguardanti altri sistemi simbolici.

Si parla, usualmente, di una influenza saturnina attiva. In effetti la falce può richiamare saturno. È infatti con un falcetto che Saturno-Kronos evira suo padre Urano. E Kronos viene identificato con Chronos, il Tempo. Quel Tempo che divora i suoi figli (e Saturno, nel mito, li divora) cioè li uccide. Tutto quanto si trova nel Tempo nasce, cresce e muore, inizia e finisce. Il regno dei morti, poi, il mondo sotterraneo è dominato dall’oscuro Plutone. Così anche il pianeta Plutone è stato riferito a questo Arcano. Saturno e Plutone, a loro volta, permettono il richiamo ai segni zodiacali che governano, il Capricorno e lo Scorpione. E se il primo raffigura la morte del gelo invernale, il secondo, ottavo segno dello Zodiaco, è cosignificante dell’ottava casa, quella appunto della morte. Alcuni hanno legato la carta al Toro o all’Acquario.

Il primo ed immediato richiamo che si può fare, in presenza di vasi e di fluidi, è, naturalmente, al segno dell’Acquario. Ad esso, infatti, si attribuisce l’urna che contiene l’acqua di vita, un’acqua che non è acqua, ma qualcosa di più sottile e dissetante. Sulla fronte della figura angelica (e le ali possono ricordare l’Aria del segno dell’Acquario), però, c’è un cerchietto o un fiore. Ed in esso si è visto un simbolo solare. Ecco quindi entrare in gioco il Sole, e, in una dialettica di opposti, il segno del Leone (dominato dal Sole) e posto, nel cerchio zodiacale, di fronte all’Acquario. Alla carta, peraltro, si attribuisce anche influenza mercuriana e lunare ed alcuni hanno fatto riferimento ai segni dello Scorpione, del Sagittario e del Capricorno.

Spesso, con riferimento a questa lama, si richiama Marte con il suo bagaglio di significati negativi, aggressivi, dirompenti, sessuali. A proposito di questi ultimi, peraltro, si è attribuito alla carta il significato di una congiunzione tra Marte e Venere, i due archetipi maschile e femminile per eccellenza. I significati “inferi” dell’Arcano motivano anche il richiamo a Plutone, pianeta pure fornito di valenze sessuali ed esplosive. Si è parlato, inoltre, di congiunzione Plutone-Urano come pure di Saturno, pianeta che, insieme al suo segno, il Capricorno, può a volte apparire diabolico. Sono stati anche richiamati i segno del Sagittario, dei Gemelli e della Bilancia.