|
||
Consulto gratis di Cartomanzia e Tarocchi gratuiti on line Chiamaci ora per il tuo Consulto di Cartomanzia - Astrologia - Lettura Tarocchi. Clicca qui per Info costi. Il mistero riguarda,innanzitutto, l’origine della Cartomanzia, dei Tarocchi, cioè del mazzo di 78 carte ( 22 lame o arcani maggiori o trionfi e 56 lame o arcani minori ) che tutti più o meno bene conoscono. Molto si è discusso e ancora si discute, in effetti, sulla loro presunta antichissima provenienza. Volta per volta, a seconda dei vari autori, si è parlato di una loro derivazione zingaresca ( e quindi indiana ), araba, addirittura egizia. Al mistero dell’origine si lega il mistero del nome ( Tarocco, Tarot ). Si è così fatto un collegamento con l’egizio “tar” “ro” (che significherebbe via reale) e con l’arabo “tariqa” (sentiero, inteso anche come via iniziatica). Si è parlato di un anagramma (taro) della parola “rota” (con riferimento alla “rota mundi”, alla ruota dell’universo). Si è richiamato il termine ungherese “tarok” (mazzo di carte) che deriva dall’indù “taru” e si è fatta, a questo punto, un’associazione con “tara”, l’incarnazione della saggezza nella tradizione tibetana; né è mancato l’accostamento con la Torah, il sacro libro ebraico. Ora, al di là delle supposizioni, non esistono dati certi e prove incontrovertibili in un senso o nell’altro sia per l’origine che per il nome di questo mazzo di carte da gioco usato nella Cartomanzia. Resta il fatto che il Tarocco, per come ci si presenta attualmente, appare in sostanza richiamare una società ed una cultura medioevale. Abbiamo infatti l’Imperatore e l’Imperatrice (si ricordi l’importanza della figura di Teodora, imperatrice d’Oriente, di Bisanzio), il Papa e la Papessa (come non pensare alla famosa Papessa Giovanna), virtù quali la Forza, la Giustizia e la Temperanza in quei tempi ed oltre spesso effigiate allegoricamente, la Morte, raffigurata come uno scheletro con la falce (il richiamo è alla “Danza Macabra” riprodotta sovente nelle chiese) e via dicendo con re, regine, cavalieri e fanti (valletti). Medioevali, inoltre, sono i riferimenti cabalistici ed alchemici attribuiti alle varie carte. Un’altra osservazione mi sembra essenziale: quello dei Tarocchi è un sistema simbolico. Si tratta cioè, di un insieme di figure simboliche, non affastellate alla rinfusa, ma legate, embricate, collegate le une alle altre da un filo logico che, per la verità, è….analogico. Esiste una coerenza tra le varie carte, per cui dall’una si può passare all’altra, e dall’altra all’una senza sforzo, senza forzature. Si tratta di un sistema che, proprio in quanto tale, è in sé completo, concluso. Al di là dei collegamenti che possono essere fatti con altri sistemi simili (ad esempio con il sistema astrologico), nella Cartomanzia con i Tarocchi c’è tutto, c’è ogni possibile significato: si tratta di un universo, di un tutto che “funziona” di per sé. Detto ciò è ancora da chiarire che, in questo contesto, per simbolo non si deve intendere un semplice segno rappresentativo (in maniera più o meno figurata) di una realtà già nota. Il simbolo è qui, invece, un mezzo atto a favorire quella forma superiore di conoscenza che la filosofia scolastica chiamava “intuizione intellettuale”; un mezzo, quindi, per accedere a dimensioni del reale non raggiungibili attraverso i sensi e i normali procedimenti logico-razionali. Il simbolo, e quindi anche i simboli contenuti nei Tarocchi, può portarci alla conoscenza del Mistero. La Cartomanzia, l’uso dei Tarocchi, dunque, così come l’uso dell’astrologia o del sistema estremo-orientale dell’I Ching, non è solo necessariamente divinatorio e non serve solo ad interpretare il futuro. Gli Arcani, soprattutto quelli maggiori, se usati come supporto di meditazione, possono ben indicare le tappe di un coerente iter iniziatico. Se si esclude il Matto, che non è numerato, gli Arcani maggiori constano di 21 “pezzi” che possono suddividersi secondo un ritmo ternario o settenario. Si possono cioè avere sette gruppi di tre carte l’uno, o tre gruppi di sette carte l’uno. In ogni terna il primo termine è attivo, il secondo è intermediario (cioè passivo rispetto al precedente ed attivo rispetto al successivo), il terzo è passivo. Il primo corrisponde allo spirito, il secondo all’anima ed il terzo al corpo. Questa corrispondenza, alchemicamente, può essere espressa in termini, rispettivamente, di zolfo (spirito), mercurio (anima), sale (corpo). Abbiamo, dunque, gli Arcani I (il Bagatto o Mago), III (l’Imperatore), VII (il Carro), X (la Ruota della Fortuna), XIII (la Morte), XVI (la Torre), XVIII (il Sole), che si presentano come attivi ed indicano lo Spirito. Gli Arcani II (la Papessa), V (il Papa), VIII (la Giustizia), XI (la Forza), XIIII (la Temperanza), XVII (le Stelle), XX (il Giudizio), sono invece termini intermedi ed indicano l’Anima. Gli Arcani III (l’Imperatrice), VI (l’Innamorato), VIII (l’Eremita), XII (l’Appeso), XXI (il Mondo), infine, sono passivi, e richiamano il Corpo. Operando la suddivisione in tre settenari, le carte vengono (è proprio il caso di dirlo) mescolate. Gli Arcani dall’I al VII divengono relativi allo Spirito ed attivi; gli Arcani dall’VIII al XIIII vengono ad essere intermedi ed animici; gli Arcani dal XV al XXI si presentano come passivi e corporei. Ora, una divisione su base ternaria è rintracciabile anche nell’Astrologia, sebbene al tre non si leghi il sette, bensì il quattro. Alludo al fatto che, ripartendo i segni zodiacali sulla base dei quattro Elementi tradizionali, si ottengono quattro terne. Abbiamo, infatti,la triplicità di Fuoco (Ariete,Leone,Sagittario), la triplicità di Terra (Toro,Vergine,Capricorno), la triplicità d’Aria (Gemelli,Bilancia,Acquario), e la triplicità d’Acqua (Cancro,Scorpione, Pesci). È vero, d’altra parte, che, sempre in campo astrologico, esiste un’altra divisione sulla base del tre. Si tratta di quella che distingue i segni in cardinali, fissi e mutabili, a seconda, rispettivamente, del loro essere posti all’inizio, al centro o alla fine di una delle quattro stagioni. Tornando agli Elementi, non bisogna dimenticare che, nel sistema del Tarocco, essi determinano una importante partizione delle lame minori. Infatti i Bastoni (che nelle carte cosiddette francesi diventano Fiori) corrispondono tradizionalmente all’Elemento Fuoco; I Denari (Quadri) alla Terra; le Spade (Picche) all’Aria; le coppe (Cuori) all’Acqua. Nell’ambito di ciascun Seme-Elemento, come si sa, si inseriscono quattordici carte (Asso,2,3,4,5,6,7,8,9,10,fante,cavaliere,regina,re).
L'Eremita La Ruota della Fortuna La Forza L'Appeso La Morte La Temperanza Il Diavolo La Torre Le Stelle La Luna Il Sole Il Giudizio Il Mondo Il Matto |
||
|
|