|
||
Consulto e Lettura Tarocchi 178 899 Futuro Tarocchi on line Lettura Sibille Chiamaci ora per il tuo Consulto di Cartomanzia - Astrologia - Lettura Tarocchi.
Clicca qui per Info costi.
LA PAPESSA - IL BAGATTO - L'IMPERATRICE È la prima carta e rappresenta, nei mazzi più comuni (come quello del cosiddetto Tarocco di Marsiglia), un uomo giovane in piedi che ha davanti a sé un tavolinetto sul quale sono posti gli strumenti del ciabattino. In mazzi più raffinati, come quello disegnato da Oswald Wirth, figurano sul tavolo i quattro semi delle carte napoletane sparsi alla rinfusa (coppe,bastoni,spade,denari). Già sappiamo che si tratta di un richiamo ai quattro Elementi tradizionali (Acqua,Fuoco,Aria,Terra). Il giovane regge nella sinistra una bacchetta che alza verso il cielo e, nella destra, impugna a volte una spada che punta verso la terra. Questi strumenti (o la sola bacchetta) giustificano il nome di Mago che, a volte, si dà alla carta. In effetti essi fanno parte dell’”attrezzatura” del mago che, con la sinistra in alto invoca le forze superiori e, con la destra in basso, evoca le forze infere. Sulla testa dell’uomo è posto un cappello la cui tesa ricorda l’8 rovesciato usato per indicare l’infinito (oppure, decisamente, il simbolo dell’infinito). Ciò ad indicare la tensione verso l’infinito che deve essere propria del mago (inteso, naturalmente, come iniziato, come uomo che compie una continua ricerca nel campo spirituale). A questo punto abbiamo già l’idea di qualcuno che, come si usa dire, è sul sentiero, sulla Via. È però all’inizio, dato che i quattro Elementi sul deschetto sono ancora in disordine. Questi ultimi, è anche da ricordare, vengono ricollegati ai quattro verbi della Magia: Sapere (Coppe), Osare (Spade), Volere (Bastoni), Tacere (Denari). A questa carta si ricollega anche la lettera ebraica Alef. Questa lama esprime slancio, creazione e creatività, iniziativa, abilità, prontezza, libero arbitrio, capacità di scelta, desiderio di conoscenza. Indica che il consultante ha la possibilità di riuscire nei suoi scopi, di soddisfare i suoi desideri, di sbrogliare la situazione difficile in cui eventualmente si trova. In negativo, e cioè se la carta cade rovesciata o è accompagnata da altre carte “difficili”, può interpretarsi nel senso di: imbroglione, scroccone, persona intrigante ed arrivista, ciarlatano, politicante di pochi scrupoli, impersonalmente, grande agitazione senza alcun costrutto, scarsa moralità, vanità. La carta può rappresentare lo stesso consultante (se è entro la quarantina) o, nel caso di una consultante donna, l’incontro con un uomo. Essa dice anche se l’indipendenza e l’azione individuali sono favorevoli al consultante.
Il secondo degli Arcani maggiori rappresenta una donna, non giovanissima, seduta. La sua testa è generalmente coronata da una tiara (insegna del potere sacerdotale e della conoscenza). Spesso è velata o semivelata e ha in grembo un libro semiaperto in cui è a volte riconoscibile la Torah, cioè il libro ebraico della Legge, il Pentateuco. In alcuni casi sulla copertina del libro è raffigurato il simbolo del Tao, dello Ying e dello Yang uniti insieme. Da tutto questo già si può arguire come si tratti di una figura in possesso della Conoscenza, della Saggezza, della Verità. Quella Saggezza che va conquistata, quella Verità che va svelata. Si tratta, in fondo, di una personificazione della Conoscenza stessa, della Gnosi. A volte, ai lati del seggio della Papessa sono due colonne alle quali è appeso un velo. Le colonne possono essere una bianca e una nera oppure una rossa ed una blu. Il richiamo è, in ogni caso, a Jachin e Boas, le stabili colonne del tempio massonico. Sono i due principi, maschile e femminile che reggono l’universo manifesto. Ed in effetti a questa lama si attribuiscono anche i significati dell’Archetipo Due. L’Uno si è diviso e si è posto di fronte a se stesso. Il tempio massonico e la dualità sono anche richiamati, nel mazzo del Wirth, dal pavimento a caselle bianche e nere come una scacchiera. Un altro riferimento alla Conoscenza e all’autorità sacerdotale è dato, talvolta, dalle due chiavi che la donna tiene in mano: chiave d’oro e chiave d’argento, grandi e piccoli Misteri. La lettera ebraica è Beth. La lama esprime accrescimento, conoscenza, plasticità, fecondità, intuizione, mistero, “pietas”, silenzio, riservatezza, discrezione, segreto, fede, meditazione, passività, pazienza, immaginazione. Indica inoltre le forze, sempre rinnovatisi, della materia, della natura, e dice che queste forze sono a disposizione del consultante o delle persone indicate dalle carte vicine. Può anche rappresentare la consultante o un importante personaggio di sesso femminile. Da un punto di vista negativo significa: ipocrisie, dissimulazione, intenzioni nascoste, inattività, povertà (anche di spirito ma non in senso evangelico), rancore, bigottismo, indifferenza. Alla carta si attribuiscono significati di intelligenza, creatività,capacità realizzative, doti intellettuali. È il pensiero logico, elaborato e cosciente. Ma è anche l’evoluzione che ci permette di entrare in un nuovo ciclo e necessita di conoscenza e di prudenza. Un allontanamento dalla carta precedente (intesa come materia) è ben indicato dalla presenza dello scettro del comando con il globo e la croce, che indica,appunto, il dominio sul mondo. La carta mostra anche fascino, gentilezza, generosità, ricchezza. Sul piano fisico, rappresenta semplicemente una donna, ma anche una lettera, un libro, un messaggio (o un messaggero). In negativo, rovesciata o circondata da carte non buone, può significare vanità, superbia, prodigalità, frivolezza, sensibilità all’adulazione, civetteria.
Il Bagatto La Papessa L'Imperatrice L'Imperatore Il Papa L'Innamorato Il Carro La Giustizia L'Eremita La Ruota della Fortuna La Forza L'Appeso La Morte La Temperanza Il Diavolo La Torre Le Stelle La Luna Il Sole Il Giudizio Il Mondo Il Matto Torna su Homepage |
||
|
|